In foto: Dell’Osso con Urbano Cairo e Stefano Zecchi alla serata di inaugurazione.
Domenico Dell’Osso in un momento della storia dell’arte contemporanea in cui l’eco di antiche formule tecniche vengono riesaminate, analizzate, riviste o riciclate, e ciò secondo la ritualità critica, sembra imponga un proprio linguaggio immaginativo ed etico in cui la visione diventa un qualcosa che si muove fra la favola e la realtà entrambe catalizzatrici di un principio che è “l’esistenzialità”, non freudiana o proustiana, ma conseguente alla tematica moderna. Surrealismo, simbolismo, realismo magico, neo-romanticismo: vengono in mente ma è puro astratto paragone perché nelle piaghe della rappresentatività di Dell’Osso c’è la ricerca di un modello che pur potrebbe rientrare in siffatto contesto culturale. Tuttavia egli irrompe nel nuovo modo di compitare con l’esistenza in fase problematica con i fantasmi dell’intelletto per una sempre diversa dimensione e una morfologia particolare. Questo il “nucleo” della pittura, in ispecie, del pugliese Dell’Osso che, dalla sperimentazione deve aver trovato nuovi strumenti per esprimersi in quella che, in fondo, è la considerazione dei fatti per comunicare con gli altri e visivamente esprimere il proprio punto di vista. Forse non manca nemmeno quella parte romantica che rientra nella metafora. L’inconscio-infine- tipico del Surrealismo – appare nell’intenzione dell’artista di indulgere ai concetti di lotta verso ciò che non sia amore delle cose e rifiuto della violenza: tutti elementi difficili da significare se non con il simbolo o l’allegoria. Ed, allora, con la pittura si fa cultura aggiornata e interpretazione del pensiero dell’introspezione sociale…
Articolo: Domenico Dell’Osso finalista al Premio Arte Mondadori 2006.
- “Es, Io e Super Io alla ricerca del mezzo più idoneo per affrontare la quotidianità”, 24/02/2006 su disegno del 04/12/2005, acrilico su tela, cm. 60×80 – Opera finalista al Premio Arte Mondadori 2006
Categoria: Artisti contemporanei italiani – pop surrealismo.
Domenico Dell’Osso
Artista italiano, definito dalla critica, capostipite del pop surrealismo italiano, movimento artistico internazionale, conosciuto anche come Lowbrow art, o con il nome di pop surrealism o popsurrealism, corrente che affonda le sue origini nel surrealismo.
Domenico Dell’Osso è celebre anche per essere stato selezionato per le finali dei più importanti premi nazionali come: Premio Arte Laguna, Premio Ceres, Premio Terna, Premio Open- Venezia, Premio Dalla Zorza, Premio Combat Prize… e inoltre per aver vinto il Premio Arte Mondadori, il Premio Celeste, il Premio Pio Alferano, il Premio Zuanazzi…
E’ uno degli artisti italiani più apprezzati nel mondo dello spettacolo, del cinema e della musica.
Oltre all’ABI (Associazione Bancaria Itaiana), molte le aziende con cui ha collaborato, tra cui: Universal Music, Ceres, Mondadori, Costa Crociere, Terna, Frankie Garage…
Fra i suoi acquirenti, collezionisti ed estimatori, anche personaggi illustri: Sharon Stone, Luciano Benetton, Urbano Cairo, Michele Santoro, Vittorio Sgarbi, Giampiero Mughini, Gianmarco Tognazzi, Philippe Daverio, Caparezza, Rocco Siffredi, Antonello Venditti, Rocco Papaleo, Carlo Freccero, Pino Donaggio, Tony Renis, Carlo Marrale, Nicola Porro, Maurizio Solieri, Paolo Migone, Leonardo Manera, Edoardo Winspeare, Pio e Amedeo, Antonio Stornaiolo…
Ad oggi, tra collettive e personali, ha effettuato più di 40 mostre su tutto il territorio nazionale. Oltre che in gallerie private, le sue opere, sono state esposte anche presso l’Arsenale di Venezia, il Museo Mambo- Bologna, Museo Madre- Napoli, Centro Pecci- Prato, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo- Torino, Palazzo della Permanente- Milano, Spazio Oberdan- Milano, Teatro dal Verme- Milano, Museo Fondazione Luciana Matalon- Milano, Palazzo dei Congressi- Roma, Fondazione Cini- Venezia, Centro congressi Roma eventi, ex Convento dei Teatini- Lecce, Arte Fiera- Bologna, Arte Padova, Art Verona, Miart, Artissima…
Aggiornato a ottobre 2016
Articolo: Domenico Dell’Osso finalista al Premio Arte Mondadori 2006.